Atlante Monumenti Adottati

PROGETTO ATLANTE MONUMENTI ADOTTATI

(Concorso Nazionale Fondazione Napoli 99)

 

LICEO “BOCCHI-GALILEI” – TOMBA N.70 DELLA NECROPOLI DI VIA SPOLVERIN

Nella primavera del 1990, durante la costruzione della strada che collega a tutt’oggi Adria con Corbola, in via Spolverin della frazione Bottrighe, venne alla luce un’ampia necropoli costituita da 97 sepolture, quasi tutte a inumazione, databile in un arco temporale compreso tra la fine del IV sec. a.C. e la fine del II sec. a. C. Una di queste tombe, la n. 70, datata tra la fine del III e gli inizi del II sec. a.C., presentava un corredo costituito da ben 115 reperti sia di importazione che di produzione locale. L’ampio corredo di vasellame da banchetto induce a ritenere che la persona sepolta, probabilmente una donna etrusca, appartenesse a una famiglia molto ricca, ben inserita nel contesto sociale del tempo. Il luogo di conservazione della Tomba è la  tredicesima sezione della Sala Sud del Museo Archeologico Nazionale di Adria

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LICEO “BOCCHI-GALILEI” – REPERTI PROVENIENTI DAL PUBBLICO GIARDINO DEL MUSEO DI ADRIA

Per il secondo anno consecutivo è stato adottato un monumento del Museo Archeologico Nazionale di Adria. Tale scelta deriva dalla ferma convinzione che i materiali archeologici siano strumenti molto efficaci per la didattica: essi accendono la curiosità, suscitano emozioni e motivano gli alunni allo studio.

Alla luce di questi presupposti, l’adozione dei reperti provenienti dal Pubblico Giardino, inserita all’interno della programmazione di storia e geografia, ha consentito il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • valorizzare e salvaguardare il patrimonio archeologico;
  • svolgere un lavoro di ricerca finalizzato alla valorizzazione dei beni culturali;
  • analizzare le fonti materiali per ricavare informazioni utili alla ricostruzione del contesto storico- sociale e geografico antico;
  • cogliere l’importanza fondamentale dell’archeologia, intesa come disciplina che “ricerca, raccoglie, conserva i manufatti dell’antichità e li elabora metodicamente per farne soggetto di storia”;
  • capire il ruolo dell’archeologia come collante che unisce diverse discipline, in primis la storia e la geografia;
  • intendere il territorio come strumento privilegiato per lo studio integrato della storia e della geografia, materia di studio unica nel primo biennio dei licei;
  • acquisire la capacità di comunicare e divulgare le informazioni anche attraverso le tecnologie digitali.

Ad Adria (RO), verso la metà del Settecento, la nobile famiglia Bocchi provvide alla registrazione e alla raccolta dei reperti trovati nel corso degli scavi. Francesco Girolamo Bocchi diede inizio al “museo domestico”, che acquisì via via un consistente numero di materiali. Ma spetta a Francesco Antonio Bocchi (nato nel 1821 e morto nel 1888) il merito sia di aver riservato la dovuta attenzione al contesto di rinvenimento dei reperti, sia di aver riordinato e inventariato la collezione che costituì il nucleo del nuovo Museo Civico inaugurato nel 1904.
In realtà, Francesco Antonio Bocchi, nel campo dell’archeologia, si può considerare una figura molto importante: tra il 1878 e il 1879, essendo stato nominato, con decreto regio, Ispettore agli Scavi e ai Monumenti del Polesine, diresse ad Adria gli scavi archeologici nell’area del Pubblico Giardino.
Il video presenta una selezione di materiali provenienti da questi scavi. Si precisa che i frammenti di corna di cervo (età preromana), il teschio di cane da caccia (età preromana), il frammento di vasca di Kylix (540 a.C.), il frammento di skyphos (seconda metà del VI sec. a.C.), i pesi da telaio (età romana) e i rocchetti (età romana) sono stati appositamente prelevati dai depositi del Museo.

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Docente referente per il progetto: prof. Antonio Fabris, Presidente del Gruppo Archeologico Adriese “Francesco Antonio Bocchi”