Progetto: Delta, nascita di un territorio

Premessa

Il Delta moderno è un territorio nuovo.

I centri polesani di Adria, Loreo, Ariano Polesine affondano le loro radici nella storia antica e hanno vissuto le grandi vicende degli Etruschi, dei Greci, dei Romani, della Repubblica di Venezia, degli Estensi, dello Stato Pontificio. Il territorio, invece, a est di essi, quello che forma un triangolo di terra che si protende verso il mare, l’area più caratteristica del Delta del Po attuale, ha una storia molto più recente, una storia che risale al Taglio di Porto Viro.

Non si intende affermare che prima ci fosse il nulla; esistevano alcune isole, scanni, “polesini”, qualche piccolo insediamento abitativo, in particolare dove ora si trovano Porto Viro e Rosolina, ma il territorio più a est è di recente formazione, per cui i paesi veri e propri, soprattutto Taglio di Po e Porto Tolle, sono nati dopo il 1604.

Il territorio è emerso non solo dai detriti portati dal nuovo ramo ma anche dall’inalveamento dell’acqua che prima si disperdeva con maggior frequenza nei terreni fermata sulla costa da una serie di “montoni”.

Questi nuovi paesi sono cresciuti col formarsi fisico del loro territorio, e poi con lo sviluppo dell’ambiente antropico e con l’estendersi delle attività di pesca, di caccia, di coltivazione dei terreni e la costruzione delle prime abitazioni. Un processo continuo, in cui la natura, modificata con la grandiosa opera idraulica del Taglio di Porto Viro, ha creato il contesto in cui gli uomini si sono insediati dando vita alle comunità.

Sui paesi più antichi esiste un’ampia letteratura, sia sul periodo più lontano nel tempo, ricostruito attraverso le scarse fonti documentarie e le continue scoperte e riscoperte archeologiche, sia sulle epoche successive; Per quanto riguarda, invece, la parte più recente del Delta, mentre si è in possesso di descrizioni del formarsi geologico e idrografico dell’ambiente fisico, molto limitate sono le informazioni sullo sviluppo degli insediamenti umani. Si è trattato, infatti, di una piccola epopea, di un Far West all’incontrario, un “Far East”.

Diversi studi hanno trattato del Delta, della sua specificità in termini di natura, di storia, di aspetti caratteristici, ma resta l’esigenza di un disegno complessivo che metta in luce, accanto alla crescita delle terre emerse dalle acque, questa singolare vicenda umana, di colonizzazione progressiva, di antropizzazione di questa nuova terra, del radicarsi delle piccole comunità fino ad arrivare agli attuali centri abitati.

All’inizio si assiste all’occupazione dei nuovi terreni da parte delle grandi famiglie patrizie veneziane che, con le loro tenute, le loro ville rurali, le loro attività agricole, la costruzione di oratori e di chiese, hanno dato un nome alla maggior parte delle località del Delta. Si ha poi nel tempo e gradualmente la nascita di veri e propri centri con i servizi connessi, di carattere religioso, scolastico, sanitario, commerciale.

Anche il Delta precedente, quello antico, che si estendeva da Ravenna a Adria, e quello medievale, che si sposta più a nord, ha risentito del dinamismo creato dalle nuove terre e i paesi che un tempo costituivano la linea di costa conoscono una crescita e una nuova vitalità.

C’è la necessità, perciò, di focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche di questo nuovo territorio dal punto di vista strutturale (attività economiche, trasporti, ecc.) antropologico (lingua, tradizioni, costumi, ecc.) e politico (dominazioni, vicende caratteristiche…).

L’approfondimento di questi aspetti richiede uno studio adeguato dei fattori meno noti e una ripresa di quelli più conosciuti, che può concretizzarsi in una o più pubblicazioni a cui contribuiscano esperti dei diversi ambiti.

Si ritiene però che questa ricerca non debba essere finalizzata esclusivamente alla ristretta cerchia dei cultori della storia locale, ma che possa trovare modalità comunicative per arrivare al grande pubblico degli abitanti del Delta e dei sempre più numerosi visitatori e appassionati. Questo può avvenire con una mostra permanente o itinerante realizzata con le moderne tecnologie interattive, in modo da permettere una fruizione facile delle principali acquisizioni relative al dipanarsi negli ultimi quattro secoli di questa originale e unica avventura umana.

 

Gruppo di lavoro

Su questo progetto contatti informali e alcuni incontri svolti negli ultimi mesi del 2014 e all’inizio del 2015 hanno portato al costituirsi di un gruppo di lavoro formato, fino ad ora, dalle seguenti persone:

Sandra Bedetti, Sandro Vidali, Antonio Giolo, Paolo Rigoni, Luciano Scarpante, Eddy Boschetti, Luigi Contegiacomo, Raffaele Peretto, Mihran Tchaprassian, Fiorella Libanoro, Isabella Finotti, Stefano Cacciatori. Il gruppo è una realtà aperta cui potranno essere chiamati a farne parte anche altri esperti di storia e cultura locale.

La Fondazione Scolastica “Carlo Bocchi” si è dichiarata disponibile ad ospitare nella propria sede gli incontri e a sostenere, nell’ambito delle proprie possibilità, il Progetto.

 

Bibliografia

Come attività preliminare alla realizzazione del progetto si prevede la redazione di una bibliografia completa sull’argomento, che ai fini di una migliore divulgazione possa essere fruibile da un numero ampio di utenti inquadrabili tra ricercatori, studenti, insegnanti e appassionati ai temi trattati.

La notevole quantità di pubblicazioni esistenti sul Delta può essere suddivisa in aree tematiche per facilitare la catalogazione e la ricerca. Allo stato attuale si può affermare che gli ambiti disciplinari individuati sono:

  1. ambiente naturale – flora e la fauna
  2. geografia e geomorfologia
  3. antropizzazione
  4. etnografia
  5. arte e architettura
  6. letteratura (con eventuale creazione di un’antologia di testi sul Delta, da Adria al mare)

Non si stabiliranno limiti temporali in modo tale da inserire anche i saggi che ricostruiscono la storia geologica e geomorfologica più antica del Delta  e gli interventi antropici recenti, ad esempio, l’estrazione di acque metanifere e la centrale ENEL di Polesine Camerini.

Per facilitare la ricerca si realizzerà una bibliografia descrittiva, che preveda nelle schede delle opere alcune informazioni essenziali sui soggetti trattati nei saggi. Si inseriranno in un elenco apposito documenti di vario tipo utili per la ricostruzione storica e geografica dell’aerea del Delta costituiti da:

  • documenti storici
  • cartografia storica fino ad oggi
  • immagini fotografiche e cartoline

Un primo intervento da parte del gruppo di lavoro ha permesso il reperimento di rassegne bibliografiche parziali che si sta cercando di rendere più complete, soprattutto per alcuni ambiti disciplinari meno noti.

La realizzazione di una banca dati completa e facilmente accessibile richiede però investimenti superiori all’impegno del gruppo di lavoro e dovrà essere sostenuta da qualche investimento finanziario.

Per rendere utile la raccolta dati in corso si prevede:

  1. creazione di sito Internet che contenga la bibliografia e la raccolta di documenti, dotato di una serie di Link che indichino le biblioteche e gli enti dove poter reperire le pubblicazioni;
  2. riproduzione di testi rari meno accessibili o, nel caso fossero già riprodotti si potrà indicare con un Link dove poterli reperire in formato elettronico, ad esempio, su Google books o nel sito di qualche Università anche estera;
  3. costituzione di un Centro di Documentazione sul Delta del Po, in continuo aggiornamento.

 

Centro di Documentazione

La raccolta della documentazione sul Delta del Po necessita, infatti, di un luogo in cui concentrare e rendere consultabile la grande quantità di pubblicazioni e di testimonianze esistenti su questo territorio. Si tratta della creazione di un “luogo della memoria storica del Delta” un archivio con fototeca  in cui raccogliere documenti altrimenti dispersi in mille luoghi, sia pubblici che privati, non sempre raggiungibili e scarsamente fruibili.

Si propone, pertanto, di individuare un edificio ove rendere disponibili i documenti cartacei e, qualora non fossero reperibili gli originali,  la loro duplicazione in formato digitale.

Il Centro potrà anche raccogliere i cataloghi di istituzioni culturali che conservano materiali specifici necessari per operare studi e approfondimenti, come: la Biblioteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, l’Archivio Comunale Antico di Adria, l’Archivio e la Biblioteca della Diocesi di Adria e Rovigo e di quelle di Chioggia, Ferrara e Ravenna, il Consorzio di Bonifica Delta  Po Adige, che ha già raccolto una interessante serie di pubblicazioni e documenti in merito al Delta, la Biblioteca Ariostea di Ferrara e gli Archivi di Stato di Venezia, Ferrara, Rovigo, Modena e Ravenna, oltre ad associazioni come la Minelliana, il CPSSAE e altre.

Uno dei luoghi privilegiati per la custodia e la messa a disposizione dei materiali è stato individuato dal gruppo di lavoro nel Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin, in quanto istituzione culturale già esistente nel Delta e ricca di un archivio con documenti sulla storia della bonifica.

Il gruppo di lavoro si impegna da subito nella raccolta della documentazione reperibile anche attraverso donazioni e contribuzioni volontarie, ma l’istituzione del Centro, il continuo incremento delle acquisizioni, la catalogazione, la digitalizzazione del materiale richiederanno, certamente, l’investimento di adeguate risorse.

Per il raggiungimento di questo obiettivo, come del resto per la realizzazione del Progetto nella sua complessità, il gruppo di lavoro si impegna nel reperimento di risorse finanziarie che nel tempo si rendessero disponibili ricorrendo ai più comuni canali istituzionali quali: l’Unione Europea, la Regione, le Fondazioni, l’Ente Parco e, auspicando, con il sostegno in forma di partnership da parte di Enti e Istituzioni che operano nel territorio.

 

Attività di studio e di ricerca

La sistematizzazione della documentazione è una condizione fondamentale per favorire e promuovere studi e ricerche sul Delta, che possono essere messi in atto dai componenti del gruppo di lavoro, ma anche da ricercatori delle Università e dei Centri di ricerca italiani e stranieri. Le ricadute saranno senz’altro positive in termini di incremento di visitatori, acquisizione di materiale utile per la realizzazione di mostre e per il percorso museale, maggiore interesse da parte di enti di ricerca e università per il Delta e per il Museo della Bonifica.

Oggetto di studio potranno essere diversi aspetti:

  • l’identità del Delta, attraverso la ricostruzione della sua storia, delle sue caratteristiche etniche, religiose, mitiche;
  • il Delta raccontato da chi c’è vissuto e ci vive;
  • le trasformazioni fisiche del territorio: modifiche dei rami del Po, avanzamento delle terre e parziale ripresa da parte del mare di alcune località;
  • le alluvioni e le bonifiche;
  • la progressiva colonizzazione – conquista del Delta: nascita dei primi nuclei abitati e dei paesi;
  • l’incidenza che il popolamento del Delta ha esercitato sull’assetto naturale del territorio, modificandone la flora e la fauna;
  • le modalità di comunicazione e di trasporto: lo sviluppo delle strade, la costruzione di ponti, le vie d’acqua;
  • le attività economiche: pesca e acquacultura, agricoltura, risicoltura, mestieri, l’artigianato e l’industria, l’estrazione del metano;
  • le scuole e i servizi pubblici (medici, poste, rivendite…);
  • il fenomeno dell’abbandono di alcuni territori e delle abitazioni;
  • le testimonianze materiali da preservare e conservare: manufatti dell’edilizia rurale, delle strutture produttive, dei centri abitati ed elementi naturali come la “Rovra”;
  • Il Delta nell’immaginario: film, fotografia, letteratura, arte.

Sviluppo del Progetto

La realizzazione del Progetto in tutti i suoi aspetti può sembrare eccessivamente impegnativa, però se diventa un’impresa corale non solo dei componenti attuali del gruppo di lavoro, ma anche di altri che si potranno aggiungere, con il supporto soprattutto di alcune istituzioni che hanno un ruolo chiave nella promozione del Delta del Po, come il  Parco Regionale Delta del Po, la Fondazione Ca’ Vendramin, i Comuni del Delta, la Provincia e la Regione, nonché gli enti culturali del territorio, con gradualità sarà possibile arrivare a ottenere risultati di grande rilievo.